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Una donna ed un'artista oltre il suo tempo

FIRENZE PALAZZO PITTI

Non potevo non mettere un'opera di Artemisia Gentileschi, un mio umile omaggio ad una donna che nel lontano 1600 subì uno stupro da parte del pittore Agostino Tassi, amico di famiglia; preferisco questa rappresentazione dell'eroina biblica rispetta a quella estremamente cruenta del momento dell'assassinio di Oloferne perché è per me geniale ed insolita la posizione di Giuditta che si gira per vedere se qualcuno ha visto la scena. Il quadro è denso di particolari curati quali la spada raffinata il cui pomello è un volto urlante, gli stracci insanguinati, i bordi ricamati della veste di Giuditta, il bellissimo cameo che le ferma i capelli.

Questo lo vorrei in camera mia.

FIRENZE UFFIZI

Il dipinto è estremamente prezioso anche perché riporta la firma e la data Rubeus Florentinus 1521. Quanto è dolce e delicato questo piccolo grande capolavoro; l'attenzione è tutta sul bambino dalle dita grassocce e la guancia paffuta appoggiata allo strumento troppo grande per lui ed i colori brillante del giallo e rosso spiccano sullo sfondo nero.

O che dolce cosa è questa prospettiva.

FIRENZE UFFIZI

L'onnipotente ed onnipresente Giorgio Vasari scrisse a proposito di Paolo Uccello" sarebbe stato il più leggiadro e capriccioso ingegno che avesse avuto da Giotto in qua l'arte della pittura, se egli si fusse affaticato tanto nelle figure et animali quanto egli si affaticò e perse tempo nelle cose di prospettiva...; il che genera il voler troppo minutamente tritar le cose, spesso si diventa solitario, strano, malinconico e povero come Paulo Uccello, il quale dotato dalla natura di un ingegno sofisticato e sottile, non ebbe altro diletto d'investigare alcune cose di prospettiva difficili e impossibili..." E menomale lo fece, diciamo noi! Nella splendida Battaglia di San Romano il pittore esalta Cosimo il Vecchio e la potenza ed imbattibilità in tutti campi dei Medici. La genialità di quest'opera sta nel aver raggiunto l'effetto prospettico grazie alle lance dei soldati, sia i cavalieri che i cavalli sono al tempo stesso realistici ma anche fantastici per l'uso dei colori vivaci ed improbabili. Fantastico!

Una mattina mi svegliai a Firenze e...

FIRENZE LOGGIA DEI LANZI

Un'altra mia piacevole abitudine è quella di alzarmi presto la mattina e visitare i posti sgombri da turisti; così feci un giorno per godere Piazza della Signoria in santa pace, ne ebbi una emozione che non dimenticherò mai, una leggera pioggia rendeva ancora più affascinante il momento ed il Perseo mi apparve nella sua meraviglia! L'opera fu già ammirata e lodata dai contemporanei e per questo posta nella Loggia dei Lanzi; fu una fatica immane a detta dello stesso Cellini "la fatica la m'era insopportabile eppur io mi sforzavo".

Alla ricerca del giovane Buonarroti

FIRENZE CASA BUONARROTI

In una via nascosta ha sede Casa Buonarroti ed è possibile ammirare un'opera che mi ha sempre emozionato perché da lui realizzata a soli 15 anni, la deliziosa Madonna della Scala, bassorilievo che ritrae la Modonna ed il Bambino ai piedi di una scala, Michelangelo qui si è esercitato alla grande sullo "stiacciato" donatelliano, dando così profondità alle sue figure. Di seguito altro piccolo capolavoro dei suoi soli 16 anni, la Battaglia dei Centauri, il cui Cristo centrale sarà da lui sicuramente ripreso nel Cristo Giudice del Giudizio Universale.

Dulcis in Fundo

FIRENZE

Terzo atto del racconto dedicato al Cinquecento a Palazzo Strozzi, alla "maniera moderna" e controriforma, tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna, oltre al Vasari, Andrea del Sarto, Rosso Fiorentino. Un'epoca eccezionale che vede lavorare nella stessa città e respirare la stessa atmosfera oltre agli  artisti più famosi altri altrettanto grandi quali Alessandro Allori, Jacopo Zucchi, Bartolomeo Ammannati. Questa è una considerazione che mi trovo a fare spesso, ovvero la sfortuna che ebbero tanti talentuosi pittori o scultori a nascere nello stesso periodo di Leonardo, Michelangelo, Raffaello, il Bernini...All'ingresso della mostra ci accoglie il Dio Fluviale di Michelangelo ed è un gran bel colpo d'occhio, il mio primo pensiero va al Torso mutilo del Belvedere che proprio lui si rifiutò di completare con gli arti e la testa, su ordine di Giulio II, per non alterarne la bellezza!

Un delicato abbraccio

FIRENZE

Nel 2014 vidi a Firenze a Palazzo Strozzi la più bella mostra che abbia mai visto fino ad ora dedicata ai pittori manieristi, iniziata nel 2010 con il Bronzino, proseguita con Pontormo e Rosso Fiorentino e conclusasi nel 2017 con "Il Cinquecento a Firenze".

Mi ricordo che la gente rimaneva bloccata di fronte alla  Visitazione di Carmignano del Pontormo; l'opera narra un episodio del Vangelo di Luca ovvero l'incontro avvenuto fra Maria ed Elisabetta descritto in modo sublime in questa pala monumentale con le quattro figure imponenti e poderose. Fui abbagliata dai colori accesi, dalle  forme rigogliose e ai tanti rimandi al Tondo Doni michelangiolesco ma lì, davanti a questa pala, non vidi l'abbraccio di Maria madre di Gesù e di Elisabetta madre del Battista ma di due amiche incinte che condividono le stesse paure ed ansie.

Trinità di Masaccio in Santa Maria Novella

FIRENZE

Da qualche parte bisogna pur iniziare...Se dovessi consigliare gli itinerari per un viaggio iniziatico alla scoperta di Firenze Santa Maria Novella sarebbe la prima tappa.

La Trinità del Masaccio è stata una delle prime opere che mi ha fatto innamorare della storia dell'arte  ed in particolare del Rinascimento Fiorentino in quanto avevo seguito le affascinanti lezioni della  Dott.ssa Maria Laura Cristiani Testi al riguardo; andare a Firenze voleva dire entrare a contatto con la storia del '400 e Santa Maria Novella fu il primo approccio.

Masaccio ne è l'autore; si pone a cavallo fra la tradizione pittorica del Medioevo ma la sua pittura è già proiettata nel futuro e nel breve arco della sua vita  durata solo 27 anni ha prodotto capolavori che hanno dato spunti per artisti coevi e successivi.

Mi ricordo che seguendo gli insegnamenti della mia professoressa, mi posi di fronte all'affresco a contemplare l'ascesa simbolica dell'uomo dal sepolcro in basso che reca la scritta "Io fù già quel che voi sete, e quel ch'io son voi anco sarete" alla divinità eterna, in alto alla composizione piramidale. irompente ed assolutamente innovativa è l'accurata struttura prospettica di sicura ispirazione brunelleschiana data dall'alternanza dei colori delle vesti dei personaggi come pure dal soffitto a botte di riquadri colorati, che mi ha sempre ricordato la Basilica di Massenzio a Roma.

Quando l'allievo supera il maestro!

FIRENZE UFFIZI

Ho scelto il Battesimo di Cristo di Andrea del Verrocchio perché per me è significativo nel processo di crescita di Leonardo da Vinci; Giorgio Vasari scrive" Per Andrea del Verrocchio che stava facendo una tavola dove San Giovanni battezzava Cristo Lionardo lavorò un angelo che teneva alcune vesti; e benché fosse giovanetto lo condusse in tal maniera che molto meglio che le figure d'Andrea stava l'angelo di Lionardo". Quanto aveva ragione, poco carinamente Vasari notava la differenza di mano fra l'allievo ed il maestro, l'angelo di Leonardo pare davvero ruotare la testa, modellata con il suo chiaroscuro morbidissimo, il viso e la pelle luminosa, i capelli soffici. Una frase di Leonardo testimonia il sorpasso: "Triste è quel discepolo che non avanza il suo maestro".

I am a sculpLover!

FIRENZE UFFIZI

Altra opera da Sindrome di Stendhal è il Tondo Doni di Michelangelo che vale davvero una sosta prolungata. Si tratta probabilmente dell'unico dipinto conosciuto dell'artista fiorentino e raffigura la Sacra Famiglia. Ma lo fa in un modo fantastico e particolare, già utilizzando la forma circolare del tondo che influenza in modo determinante la composizione della scena. La Madonna ha le ginocchia verso destra ma con il busto le braccia e la testa ruota verso sinistra per prendere il piccolo che Giuseppe le passa da dietro. E l'effetto è strabiliante, ti sembra di osservare una scultura più che un dipinto.

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